Eoropie (Isola di Lewis - Scozia): la spiaggia. |
James G. Ballard è stato un grande scrittore inglese diventato famoso presso il grande pubblico grazie al romanzo (quasi) autobiografico L'Impero del Sole, dal quale Spielberg trasse un film. Nella prima parte della carriera Ballard scriveva principalmente storie fantascientifiche, in cui apparivano paesaggi desolati e irreali (spesso spiagge o deserti), con trame pervase da malinconia e solitudine. Nella lingua inglese moderna è stato addirittura coniato il termine Ballardian [ballardiano] per descrivere luoghi o situazioni che evocano quel tipo di atmosfera. Ma questo aggettivo non ha per forza connotazioni negative, anzi, a volte è perfetto per descrivere qualcosa che evoca una forte suggestione.
Eoropie (Isola di Lewis - Scozia): ingresso del villaggio. |
Eoropie, in gaelico Eoropaidh, villaggio dell'Isola di Lewis nelle Ebridi Esterne, è uno dei posti più ballardiani che ho mai visitato. Arrivo in una tipica giornata estiva del Nord Europa, il sole forte, e il cielo azzurro ma pieno di cumuli che si muovono veloci alternando ombra e luce. L'autobus mi ha lasciato all'ingresso del villaggio davanti alla Eoropie Tearoom. Nonostante sia inizio agosto, e nonostante la guida dipinga questo posto come una conosciuta località di mare, non c'è praticamente anima viva. La tearoom, dove mi fermo per un caffè, è carina e ben tenuta, ma in mezzo a quel nulla è inevitabile chiedersi come facciano i proprietari a tirare avanti.
Vicino alla tearoom si trova un bel parco giochi per bambini, chiamato Eoropie Dunes Park, altrettanto deserto. È davvero lodevole averlo costruito, nonostante sia in una zona isolata e probabilmente frequentata solo nei giorni festivi. È però anche una vista surreale, e nel suo piccolo rende bene il concetto di "cattedrale nel deserto". Il surrealismo è sottolineato dagli orti che circondano il recinto delle giostrine, e dalle cattive condizioni del vicino sentiero che conduce alla spiaggia, in aperto contrasto con le attrezzature quasi nuove e la pulizia del Dunes Park.
Sul cancello del parco campeggia una scritta che invita a rispettare il Sabbath. Sabbath è il nome biblico del riposo settimanale, che nella tradizione ebraica sarebbe appunto il sabato, ma viene usato per indicare la cristiana domenica. In questa parte di Scozia la religione è ancora presa molto sul serio, e la domenica è praticamente tutto chiuso e fermo (autobus compresi). Come potete vedere, con la tipica politeness britannica, non si dice direttamente di non utilizzare i giochi la domenica. Anche se il tono della richiesta è comunque perentorio.
Dal parco giochi vado verso la spiaggia. Il sentiero di cui parlavo prima è interrotto da una buca piena d'acqua, delle dimensioni di una di quelle piccole piscine gonfiabili per bambini. È evidente che è lì da diverso tempo, e conoscendo la mentalità britannica riguardo le opere pubbliche c'è da rimanere un po' stupiti della latitante manutenzione. Ma qui siamo in Scozia e le cose vanno un po' diversamente che nel resto dello UK. Non posso fare a meno di pensare che la buca sia lasciata lì apposta, per dissuadere una certa percentuale di turisti a proseguire verso la spiaggia (specialmente con l'auto), e mantenerne così limitato il numero. Questi "trucchetti turistici" sono usati da sempre: ad esempio in montagna, dove alcune strade sono lasciate non asfaltate, o dove gli inizi delle vie ferrate sono difficili da raggiungere per scoraggiare gli inesperti.
Prima di arrivare al mare si attraversa una zona erbosa umida, che cresce su terreno sabbioso. Il puntuale cartello avverte del pericolo di cedimenti. Ma se uno ha l'occhio solo un pochino attento non ha bisogno di segnali: il terreno intorno è disseminato di tane di coniglio, depressioni e piccoli torrenti scavati nella sabbia, e guardare dove si mettono i piedi viene abbastanza automatico.
La spiaggia, pure questa completamente priva di visitatori, splendida anche grazie alla bellissima giornata di sole, è preceduta da una zona dunosa ed erbosa. Le dune ricoperte di vegetazione sono un ecosistema complesso, delicato e spesso ignorato dal turista (se non per farvi qualche corsa su e giù). Questi accumuli di sabbia sono strettamente legati alle piante che vi crescono sopra: infatti sono proprio queste ultime la causa della loro comparsa e della loro crescita, fermando e trattenendo per anni e anni i granelli di sabbia portati dal vento. Dopo tanti viaggi in Gran Bretagna non mi stupisce più trovare aree come questa prive di spazzatura, rottami e segni di inciviltà, al contrario di quello che siamo abituati a vedere nel nostro cosiddetto Belpaese.
Sulla spiaggia il vento soffia forte e le onde si infrangono violente sulla battigia e sugli scogli. Avevo letto su opuscoli e siti internet che Lewis era una meta per surfisti ma, come nel resto del mio soggiorno sull'isola, a Eoropie non ne ho visto uno in giro. Non ho ancora capito se si tratta solo di pubblicità volutamente esagerata, di sfortunate coincidenze negli spostamenti, o se piuttosto qui l'alta stagione è luglio (che dicono sia il mese meteorologicamente migliore) e quindi sono arrivato con un mese di ritardo. Resta comunque il fatto che questo luogo esemplarmente ballardiano è un bellissimo spot naturalistico, che merita di essere visitato se viene alle Ebridi.
L'apparente desolazione di villaggio e spiaggia, con il caffè ed il parco giochi deserti, aveva poi il suo fascino. Sembrava proprio di essere in una di quelle storie di fantascienza dove una catastrofe di qualche tipo ha fatto sparire gli abitanti di un posto, lasciando però intatti edifici ed ambiente. Chi ha visto la serie originale de I Sopravvissuti, o ha letto appunto Ballard, può capire che cosa intendo.
Vicino alla tearoom si trova un bel parco giochi per bambini, chiamato Eoropie Dunes Park, altrettanto deserto. È davvero lodevole averlo costruito, nonostante sia in una zona isolata e probabilmente frequentata solo nei giorni festivi. È però anche una vista surreale, e nel suo piccolo rende bene il concetto di "cattedrale nel deserto". Il surrealismo è sottolineato dagli orti che circondano il recinto delle giostrine, e dalle cattive condizioni del vicino sentiero che conduce alla spiaggia, in aperto contrasto con le attrezzature quasi nuove e la pulizia del Dunes Park.
Sul cancello del parco campeggia una scritta che invita a rispettare il Sabbath. Sabbath è il nome biblico del riposo settimanale, che nella tradizione ebraica sarebbe appunto il sabato, ma viene usato per indicare la cristiana domenica. In questa parte di Scozia la religione è ancora presa molto sul serio, e la domenica è praticamente tutto chiuso e fermo (autobus compresi). Come potete vedere, con la tipica politeness britannica, non si dice direttamente di non utilizzare i giochi la domenica. Anche se il tono della richiesta è comunque perentorio.
Eoropie (Isola di Lewis - Scozia): ingresso del Dunes Park. |
Dal parco giochi vado verso la spiaggia. Il sentiero di cui parlavo prima è interrotto da una buca piena d'acqua, delle dimensioni di una di quelle piccole piscine gonfiabili per bambini. È evidente che è lì da diverso tempo, e conoscendo la mentalità britannica riguardo le opere pubbliche c'è da rimanere un po' stupiti della latitante manutenzione. Ma qui siamo in Scozia e le cose vanno un po' diversamente che nel resto dello UK. Non posso fare a meno di pensare che la buca sia lasciata lì apposta, per dissuadere una certa percentuale di turisti a proseguire verso la spiaggia (specialmente con l'auto), e mantenerne così limitato il numero. Questi "trucchetti turistici" sono usati da sempre: ad esempio in montagna, dove alcune strade sono lasciate non asfaltate, o dove gli inizi delle vie ferrate sono difficili da raggiungere per scoraggiare gli inesperti.
Prima di arrivare al mare si attraversa una zona erbosa umida, che cresce su terreno sabbioso. Il puntuale cartello avverte del pericolo di cedimenti. Ma se uno ha l'occhio solo un pochino attento non ha bisogno di segnali: il terreno intorno è disseminato di tane di coniglio, depressioni e piccoli torrenti scavati nella sabbia, e guardare dove si mettono i piedi viene abbastanza automatico.
Eoropie (Isola di Lewis - Scozia): le dune. |
La spiaggia, pure questa completamente priva di visitatori, splendida anche grazie alla bellissima giornata di sole, è preceduta da una zona dunosa ed erbosa. Le dune ricoperte di vegetazione sono un ecosistema complesso, delicato e spesso ignorato dal turista (se non per farvi qualche corsa su e giù). Questi accumuli di sabbia sono strettamente legati alle piante che vi crescono sopra: infatti sono proprio queste ultime la causa della loro comparsa e della loro crescita, fermando e trattenendo per anni e anni i granelli di sabbia portati dal vento. Dopo tanti viaggi in Gran Bretagna non mi stupisce più trovare aree come questa prive di spazzatura, rottami e segni di inciviltà, al contrario di quello che siamo abituati a vedere nel nostro cosiddetto Belpaese.
Sulla spiaggia il vento soffia forte e le onde si infrangono violente sulla battigia e sugli scogli. Avevo letto su opuscoli e siti internet che Lewis era una meta per surfisti ma, come nel resto del mio soggiorno sull'isola, a Eoropie non ne ho visto uno in giro. Non ho ancora capito se si tratta solo di pubblicità volutamente esagerata, di sfortunate coincidenze negli spostamenti, o se piuttosto qui l'alta stagione è luglio (che dicono sia il mese meteorologicamente migliore) e quindi sono arrivato con un mese di ritardo. Resta comunque il fatto che questo luogo esemplarmente ballardiano è un bellissimo spot naturalistico, che merita di essere visitato se viene alle Ebridi.
L'apparente desolazione di villaggio e spiaggia, con il caffè ed il parco giochi deserti, aveva poi il suo fascino. Sembrava proprio di essere in una di quelle storie di fantascienza dove una catastrofe di qualche tipo ha fatto sparire gli abitanti di un posto, lasciando però intatti edifici ed ambiente. Chi ha visto la serie originale de I Sopravvissuti, o ha letto appunto Ballard, può capire che cosa intendo.
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