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10 giugno 2015

Introduzione all'irrigazione ed alla concimazione

Come annaffiare ed irrigare le piante nel giardinaggio

In questa occasione introduco due argomenti contemporaneamente e parlerò di due fasi della coltivazione trattate spesso separatamente ma che in realtà sono intimamente collegate: irrigazione e concimazione.

Intuitivamente tutti associano l'acqua alla vita di una pianta: è esperienza comune anche per i più negati in giardinaggio che, se non si annaffia, un vegetale si secca e muore. Però non tutti pensano ad alcuni aspetti collaterali ma importanti della questione. Innanzitutto tenete presente che irrigazione e concimazione possono essere operazioni separate ma anche, e soprattutto, coincidenti. Per chi fosse digiuno dell'argomento, preciso che come concime o fertilizzante si intende una sostanza di qualche tipo, artificiale o naturale, che apporta nutrimento al terreno.

L'uomo non vive di solo pane, e una pianta non vive di sola acqua. Quando date da bere alle vostre amiche verdi in realtà dovete dare loro anche nutrimento, cioè gli elementi chimici di cui hanno bisogno. Quando questi elementi vengono a mancare la pianta soffre, deperisce e muore, quindi annaffiando dovreste in teoria anche concimare. Quindi, invece di comprare i soliti e comodi flaconi di fertilizzanti artificiali, bisognerebbe piuttosto fare attenzione alla qualità dell'acqua che si usa. Ma procediamo per gradi e partiamo dall'inizio, per capire come possiamo dipendere sempre meno dalla chimica, almeno nel giardino o nel balcone di casa nostra.

Una pianta non ha bocca né apparato digerente. Lasciando stare il caso particolare delle piante carnivore (che usano vari sistemi per catturare e digerire piccoli animali) in generale una pianta si alimenta tramite le radici, che sono gli organi preposti ad assorbire dall'ambiente l'acqua e gli elementi chimici di cui ha bisogno per vivere. Le radici sono in genere ancorate più o meno in profondità in un qualche tipo di substrato terroso, ma possono essere anche acquatiche od aeree.

Quindi il nutrimento di una pianta deve essere contenuto nel terreno, e se non si rifornisce periodicamente quel terreno di elementi utili esso si esaurisce e diventa sterile, uccidendo quella pianta ed impedendo future coltivazioni. In natura il rifornimento del terreno è una cosa complessa, perché riguarda l'equilibrio dell'ecosistema locale e globale. Coinvolge oltre all'acqua piovana ed alla composizione chimica del terreno anche piccoli e grandi animali, insetti, batteri, funghi, e ovviamente tutti i vegetali presenti in quel terreno. Queste entità, con la reciproca interazione, prendono e danno nutrimento al sistema in modo che si autosostenga.

Un bosco incontaminato non ha bisogno di autobotti che spruzzino concime, mentre un campo di grano sì. Il bosco è un universo pieno di vita in continuo interscambio, mentre un campo di grano è un appezzamento di terreno reso sterile dall'uomo tramite arature, diserbi e insetticidi, che poi ha bisogno di essere artificialmente fertilizzato per poter ospitare l'unica forma di vita vegetale che serve al contadino in quel momento.

Un giardino casalingo è purtroppo un ecosistema artificiale (sarebbe bello poter avere tutti un pezzo di terra come quello nella foto, ma purtroppo non è sempre possibile), fatto di terreni racchiusi in contenitori e di piante che vivono in condizioni più o meno forzate e più o meno agevoli, in un ambiente che non è quello naturale. È difficile, per non dire impossibile, riuscire a creare un ecosistema in equilibrio in un balcone o in un appartamento e perciò l'unica soluzione possibile è che il nutrimento nel terreno ce lo mettiamo noi in qualche modo, principalmente attraverso l'acqua di irrigazione o con sostanze fertilizzanti.

L'acqua non è semplicemente una combinazione di ossigeno ed idrogeno, ma può contenere diversi elementi chimici disciolti (fatta eccezione per l'acqua demineralizzata, ovviamente). Ve ne potete rendere conto facilmente leggendo l'etichetta di una bottiglia d'acqua minerale oppure pulendo il calcare accumulato sui sanitari del vostro bagno. È quindi abbastanza intuitivo pensare che il modo più intelligente di nutrire una pianta sia quello di irrigarla con un'acqua fornita degli elementi necessari, invece che usare un prodotto artificiale. Vedremo in un altro post i problemi specifici riguardanti l'irrigazione e la concimazione.